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Struttura dell'Ordine |
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Struttura dell'Ordine
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L’ORIGINE DELL’ORDINE E LA SUA RELAZIONE INIZIATICA CON L’INVISIBILE. Martines di Pasqually non ha parlato mai delle sue "Guide" ma ha lasciato sottintendere che certe "presenze" (Superiori Sconosciuti o Saggi Iniziati) lo hanno ispirato nell’elaborazione della sua dottrina. Peraltro, il Martinismo contemporaneo, se volesse basare la sua credibilità e la sua autenticità sulla base di "filiazioni" e di "riconoscimenti" o su una matrice massonica, fallirebbe. La necessità che ha avuto Papus e Chaboiseau alla fine del diciannovesimo secolo lo dimostra: non convinti di quello di cui ciascuno di loro disponeva, si scambiarono ritualmente le loro rispettive iniziazioni. L’ORDINE CONSIDERA LA DIVINITÀ COME L’EMANAZIONE DI TUTTE LE COSE E OGNUNO E’ LIBERO DI PRATICARE IL CULTO CHE PREFERISCE PURCHÉ SIA IN ARMONIA CON GLI SCOPI DELL’ORDINE. La ricerca dell’uomo è destinata a non avere mai fine ed è a questo proposito che si parla dell’impossibilità di raggiungere il Divino. Questa ricerca non può essere condizionata assolutamente dai dogmi o dai postulati aprioristici. Questa necessaria considerazione non impedisce al Martinista di essere completamente libero di praticare il suo credo del modo che gli sembra più adeguato. IL SIMBOLO GENERALE DELL’ORDINE È "IL RIPARATORE." Il Riparatore, detto Yeshouah, è Gesù Cristo nella sua doppia personalità: individuo storico e metafisico al di là di ogni considerazione religiosa. L’ORDINE È OPERATIVO IN VIRTÙ DEI DIFFERENTI RITUALI: QUOTIDIANO, LUNARE, SOLARE. La grande tradizione Martinista non fa astrazione dell’operatività basata sulla teurgia. Saint-Martin, più incline all’aspetto devozionale che all’aspetto teurgico aveva l’abitudine di chiedere al suo Maestro Martinez de Pasqually se per avere una relazione col Divino bisognava necessariamente operare teurgicamente. Tuttavia praticò egli stesso, fino alle più alte mete, la teurgia. Solo nella seconda parte della sua vita, traducendo le opere di Jakob Böhme, intravide la possibilità dell’aspetto emozionale-devozionale che chiamò in seguito "Via Cardiaca". LO SCOPO DELL’ORDINE CONSISTE NEL CONSERVARE E TRASMETTERE L’INIZIAZIONE MARTINISTA ATTRAVERSO GLI INIZIATORI, PER REALIZZARE LA REINTEGRAZIONE UNIVERSALE PER MEZZO DI UN LAVORO DI TRASMUTAZIONE DELL’INDIVIDUO. Qui si entra nel vivo dell’argomento: il problema relativo al potere iniziatico ed alla distinzione che fa Guénon tra iniziazioni reali, come l’iniziazione martinista, ed iniziazioni virtuali. È evidente che ciascuno utilizzerà il deposito iniziatico martinista in funzione delle sue capacità intrinseche che variano da individuo ad individuo. La particolarità del martinismo consiste nella trasmissione diretta di un fluido dall’astrale dell’iniziatore verso l’astrale dell’iniziando per l’imposizione delle mani e per la Parola. Attraverso questa trasmissione si instaura un legame indissolubile tra colui che trasmette il fluido e quello che lo riceve. Questo legame, come tutto ciò che fa parte della Legge di causa ad effetto, si perpetua al di là della morte. Altre forme di iniziazione, dette comunemente "simboliche", non veicolano nessun fluido. In questo caso – vedi la Massoneria per esempio – si può parlare di iniziazione virtuale ma questo discorso non riguarda il Martinismo. L’importante responsabilità che si assume l’iniziatore consiste nel comprendere se un profano ha in lui le possibilità intrinseche di realizzazione spirituale. È solo in caso affermativo che potrà procedere alla trasmissione dell’iniziazione che avrà così tutte le qualità richieste della Tradizione Martinista. IL GRAN MAESTRO È IL RESPONSABILE DELL’ORDINE, È ELETTO A VITA DAL COLLEGIO DEI SUPERIORI INCOGNITI INIZIATORI ED E’ IL CUSTODE DEL DEPOSITO E DEL POTERE INIZIATICO DELL’ORDINE. È DI FATTO L’ESECUTORE DELLE DECISIONI DEL SUPREMO CONSIGLIO. Questa delegazione di poteri avviene durante una cerimonia rituale che segue l’elezione del Gran Maestro. In quanto detentore del potere e del deposito Iniziatico dell’Ordine egli solamente può creare dei nuovi Iniziatori. Il Gran Maestro può comunque delegare, per ragioni logistiche, questa facoltà agli Iniziatori. I SUPERIORI INCOGNITI INIZIATORI COSTITUISCONO LA GERARCHIA SACERDOTALE CHE GUIDA L’ORDINE SUL PIANO VISIBILE. Il grado di Superiore Incognito Iniziatore nel nostro Ordine è un grado sacerdotale compiuto. È il più alto grado che si possa raggiungere nell’ordine. Quando un Superiore Incognito è creato Iniziatore acquisisce di fatto il potere-dovere di fondare un Loggia e di dargli un nome a propria scelta. Gli Iniziatori vegliano sulla purezza e la perpetuità del deposito iniziatico e hanno, tra tutti i loro doveri, quello di esaminare, di modificare, di inserire, di escludere e di approvare i rituali di ogni grado dell’ordine ma possono farlo esclusivamente nell’ambito di un’apposita riunione rituale presieduta dal Gran Maestro chiamata "Collegio dei Superiori Incogniti Iniziatori". Ogni Iniziatore è indipendente ed è libero di agire come meglio crede nella conduzione della sua Loggia purchè rispetti gli Statuti, i regolamenti, i rituali e le direttive del Gran Maestro. L’ORDINE NON DISPONE DI STRUMENTI SIMILI ALLA SCOMUNICA; DI CONSEGUENZA CHI ESCE DALLA CATENA – QUALUNQUE SIA IL MOTIVO – RESTA SEMPRE MARTINISTA PERCHÉ HA RICEVUTO UNA INIZIAZIONE REALE E NON VIRTUALE: "SEMEL ABBAS SEMPER ABBAS ". È probabilmente attraverso questo ordinamento che la sacralità dell’ordine tocca il suo culmine. Un martinista è martinista a vita: non c’è nessuno potere sulla terra che possa sciogliere questo legame. Naturalmente questo implica una presa di responsabilità di carattere particolare tanto da parte dell’iniziatore che da parte del profano che chiede di entrare a far parte dell’ordine. Il principale dovere dell’iniziatore consiste nel comprendere se un "Uomo di Desiderio" ha in lui o no le possibilità intrinseche di realizzarsi spiritualmente. Solamente in caso affermativo, procede alla trasmissione dell’iniziazione che deve rispecchiare tutte le condizioni imposte dalla Tradizione. Comprendere questo è molto difficile: entrano in gioco da parte dell’iniziatore delle facoltà intuitive notevoli ed una buona conoscenza della psicologia applicata. Può capitare, e ciò capita talvolta, che l’iniziatore sbaglia e scambia per "Desiderio" ciò che è solamente un’incosciente vanità o curiosità. Ma all’errore dell’Iniziatore, l’eggregore dell’ordine pone subito rimedio e restituisce al mondo profano il falso uomo di desiderio che dal punto di vista iniziatico non detiene, da questo momento, che le capacità intrinseche e non confermate. Ma, resterà in ogni modo martinista. |